Music From NAPLES - Viaggio Nella Musica Delle Mie Radici - Seconda Parte

Bentrovati 

Proseguo il viaggio nella musica della mia città,  Napoli attraverso i suoi artisti che inevitabilmente hanno fatto parte della mia cultura musicale e che sono stati e sono tutt'ora colonna sonora della mia vita . 





Parto dalla condivisione di un mio grande rimpianto : quello di non essere riuscito a vedere lo spettacolo  Pino Daniele & Friends organizzato al Palapartenope nel dicembre del 2013 . 

Tre serate evento organizzate da Pino che ha voluto radunare sul palco tutti gli artisti della sua generazione e qualcuno dei successivi  per una grande festa della musica napoletana.  

Chi dei miei amici è riuscito ad andarci me ne ha parlato come di un qualcosa di irripetibile, magico.  Ancor di più pensando che di lì a poco Pino ci avrebbe lasciato.  

JAMES SENESE E NAPOLI CENTRALE. 

Non poteva mancare tra gli ospiti della suddetta serata il grande James Senese con il suo gruppo,  i Napoli Centrale.  

Si può dire che proprio loro furono I pionieri del Neapolitan Power sia nei testi che soprattutto nei primi 3 album avevano una forte connotazione sociale e politica,  sia nei suoni che affondavano nel jazz, nella fusion e nel rock progressivo.  

L'argomento principale delle loro canzoni era il fenomeno dell'emigrazione dal sud verso le fabbriche del nord e la conseguente desertificazione delle campagne in un territorio che non era pronto alla trasformazione da agricolo ad industriale.  

Uno degli esempi migliori e' il brano tratto dal loro primo disco datato 1975 e si chiama " Viecchie , Mugliere , Muorte e Criaturi " 


Altro grande pezzo trovo sia " Simme iute e simme venute " dall'album Mattanza del 1976 

Puntavano spesso  il dito contro la politica corrotta utilizzando la loro arte come forma di protesta . E si fecero portavoce di quella fame di riscatto che c'era in quella generazione 

Lo spiegano benissimo loro in un brano dal titolo " a musica mia che d'è " 


A partire dall'inizio degli anni '80 Senese lascia il gruppo per dedicarsi alla sua carriera solista e i Napoli Centrale per un lungo periodo saranno improduttivi . 

Si ritrovarono e riaffacciarono sulla scena musicale solo nel 1992  e da allora sia in tour che per la realizzazione  dei dischi sono sempre accanto a Senese  

Dieci sono i brani che ho selezionato tra quelli di James Senese solista e quelli del nuovo corso del gruppo  tra cui un duetto con Lucio Dalla datato 2001 , una versione strumentale del classico Passione  e un omaggio a Pino con una bella versione di " Chi Tene O Mare " 


Va inoltre assolutamente menzionato Franco Del Prete , grandissimo musicista autore e produttore che oltre ad aver fondato i Napoli Centrale ne fu autore di quasi tutti i testi dei lavori anni '70 . 

Ad inizio '80 , scioltosi il gruppo inizio' a collaborare con numerosi artisti , scrivendo per loro e producendoli . Inoltre  fu uno dei  promotori di un nuovo movimento musicale denominato " Vesuwave"  , erede  del neapolitan power . 

A fine anni 2000s mise su un nuovo progetto denominato " Sud Express " con i quali ha inciso 2 album che ho trovato molto gradevoli . 

In particolare nel  primo del 2009  dal titolo " L'Ultimo Apache " ci sono 2 brani  che  mi sono sempre piaciuti molto . 

Uno e' Sud Express  che riprende il tema dell'emigrazione caro a Del Prete 

L'altro e' invece una canzone d'amore dal titolo " Veleno" 



Enzo Gragnaniello 

E c'e' la mano di Franco Del Prete e dei Sud Express anche dietro uno degli album che preferisco di Enzo Gragnaniello .  Il disco si chiama "Radice " e all'interno c'e' il brano " Vasame"  scritto a 4 mani da Enzo e Franco , che poi e' stato utilizzato per la colonna sonora di Napoli Velata  affidato alla voce di Arisa .  Preferisco decisamente l'originale  


La carriera di Gragnaniello inizia pero'  piu' di 30 anni prima . Sul finire degli anni '70 infatti milita in alcuni gruppi per poi esordire nel 1983 con il suo primo album  in cui c'e' un pezzo che ho sempre trovato molto bello , Guerra . 


Il suddetto album vinse la Targa tenco come miglior album in dialetto,  premio che Gragnaniello ha ricevuto svariate volte ,ad esempio nel 1990 per l'album Fujente e nel 2019 per " Lo Chiamavano Viento e Terra" 

Fondamentale nella sua carriera è stata la collaborazione con Roberto Murolo e Mia Martini per i quali scrisse Cu Mme  diventato un istant classic . 

Anche per lui una playlist con i 10 brani che preferisco.  


Teresa De Sio

Come Gragnaniello,  presente alla serata evento di cui parlavo a inizio articolo fu anche Teresa De Sio che cantò la sua storica hit "Voglia e Turnà" duettando con Pino Daniele.  

Per il pubblico più vasto la conoscenza della musica della De Sio si ferma qui, al massimo si ricorda "Aummo Aummo " altro suo successo sempre tratto dall'album  del 1982 .

Eppure la discografia di Teresa è ricca di album degni di nota come lo splendido "Toledo E Regina " del 1986 in cui rilegge alcuni classici o " Sacco E Fuoco" del 2007 in cui ritorna ad una dimensione più folk ma assolutamente moderna nei suoni e negli arrangiamenti.  

Quindici sono i brani che ho scelto per la playlist a lei dedicata e su tutti vi segnalo " Pianoforte e Voce " 



Musica Nova e Eugenio Bennato .

Prima di intraprendere la sua carriera solista , la De Sio aveva militato nel gruppo Musicanova  

Fondato   nel 1976 per volere di  Eugenio Bennato  e Carlo D'Angio'  altro noto musicista napoletano , i Musicanova si muovevano piu' o meno nello stesso territorio della Nuova Compagnia di Canto Popolare da cui Eugenio Bennato era appena uscito . 

Musica folk meridionale quindi con anche brani inediti scritti da Bennato e D'Angio' . 

Uno dei loro brani piu' noti fu "Pizzica Minore " 


Scioltosi il gruppo Bennato ha proseguito la sua carriera solista diventando  prima il promotore del movimento "Taranta Power " che ha rilanciato il folk a fine anni '90  e poi negli anni 2000s  ha contribuito ad allargare il concetto di " Sud " abbracciando le culture musicali dei popoli del mediterraneo sia nei suoni che negli idiomi . 

Una delle cose piu' riuscite di questo corso musicale trovo sia questo brano del 2002 .

 


Interessante trovai anche gli arrangiamenti che curo' per l'album " Napoli Mediterranea" realizzato da PIETRA MONTECORVINO  , altra interprete napoletana , nonche' sua moglie . 

L'album aveva appunto l'intento di rivestire dei suoni del mediterraneo alcuni classici della canzone napoletana . 

Tra le piu' riuscite questa " Mare di Napoli " , rilettura del classico " Mandulinata a Napule  "  di cui e' stato ripreso solo il ritornello cantato nelle varie lingue dei popoli mediterranei.


ENZO AVITABILE 

Ha militato nei Musicanova  occupandosi del flauto anche Enzo Avitabile , artista che amo particolarmente . 

In realta' ho approcciato alla sua musica in tempi piuttosto recenti , precisamente nel 2009 quando e' uscito l'album " Napoletana "  un disco bellissimo che merito' la targa tenco come miglior album in dialetto . 

All'interno canzoni profonde , intime che lasciano il segno .  Come la splendida " Don Salvato'"  una sorta di preghiera piena di rabbia e disperazione . 


Conquistato dalla bellezza del suddetto lavoro , ho recuperato alcune cose della sua discografia che mi ero perso e in particolare ho trovato molto interessante la sua produzione dagli anni 2000s  in poi  quando ha iniziato la collaborazioni con il gruppo di musicisti  chiamato " I Bottari"  con i quali ha inciso 3 album .


Altro lavoro che ho amato molto e' stato Black Tarantella del 2012 dove ha collaborato con vari artisti  da Raiz degli Almamegretta  a Pino Daniele passando anche per Franco Battiato in un pezzo meta' in napoletano e meta' in siciliano dal titolo No e' No . 

Trovate il brano con Battiato e gli altri menzionati nella playlist dedicata ad Avitabile dove ho inserito anche  un paio di pezzi degli anni '80  dall'impronta prettamente soul e  un paio dei '90 in cui viaggiava sui territori della world music . 


Eduardo De Crescenzo  

In questo lungo viaggio tra gli artisti napoletani aggiungo anche Eduardo De Crescenzo che in realta' in napoletano ha inciso un solo lavoro , precisamente nel 1983 . 

L'album fu prodotto e interamente scritto da Claudio Mattone , e conteneva alcuni pezzi che erano oggetto delle serate canterine a cui accennavo nella prima parte dell'articolo . 

Uno si chiama " A Malatia e L'America " , forse il piu' noto del disco  , dove si metteva in ridicolo l'esterofilia e il mito degli  U.S.A.  tipico degli anni '80 . 


Un altro brano che ci piaceva molto era "Metropolitana " molto in linea con la filosofia napoletana  soprattutto nei versi  " C'avotano e cervelle e ce mettimm a canta'  , pure mmiez a via , pure annanz a gent, pure annanz a Dio si Dio nun se ne va "


E infine il brano " Chi Ha Avuto Ha Avuto "  che applica la suddetta filosofia napoletana alla fine di una relazione .  

"Chi ha avuto ha avuto, pienz 'a salute , Mo puo' fa tutto chello che vuo' , Nun te mettere scuorno , ma guardate attuorno .... "



Tullio De Piscopo  / Tony Esposito 

Ho unito i nomi di Tullio De Piscopo e Tony Esposito perche' sono due artisti che per storia e carriera  trovo abbiano moltissime cose in comune . 

Batterista uno e percussionista l'altro iniziarono entrambi la carriera nella prima meta' degli anni '70 quando si imposero con i loro album strumentali   fatti di ritmi urbani mescolati a jazz e fusion . 

Tra i pezzi di Tullio De Piscopo  su tutti ho sempre amato " Rettifilo Ora di Punta " tratto dal suo lavoro del 1975 . 

Avendo frequentato quella zona per anni , anche all'ora di punta , posso assicurarvi che il pezzo di De Piscopo ne riproduce fedelmente suoni e atmosfera . 


Di Tony Esposito invece vi posto " Rosso Napoletano " una suite di quasi 18 minuti  che trovo bellissima , evocativa . 


Entrambi poi negli anni '80 hanno avuto una parentesi di discreto successo virando verso uno stile piu' commerciale  con alcuni brani diventati delle hit . 

Tullio nel 1983 lancio' "Stop Bajon " un rap napoletano , mentre Tony nel 1984 sforno' Kalimba De Luna , un successo che ha varcato i confini italiani grazie alle cover che ne hanno realizzato i Boney M in inglese e Dalida' in francese . 


E tutti e due negli anni tra il '79 e l'83 sono stati nel mitico Supergruppo che ha accompagnato Pino Daniele nei concerti e nei dischi . 

Con loro,  oltre al gia' citato James Senese al sassofono ,  Rino Zurzolo al basso e Joe Amoruso alle tastiere . 

Entrambi , grandissimi musicisti , oltre ad aver collaborato con moltissimi artisti della scena nazionale e internazionale , hanno inciso anche dei lavori da solisti . 

Di Zurzolo ebbe un discreto successo di critica e pubblico Rua Catalano uscito  nel 1994  in cui trovo spicchi il brano Porta di Mare che vi propongo nella versione live del 2014 


Joe Amoruso ha inciso un solo disco nel 1992  dal titolo "Rosa del mare di mezzo " un lavoro  interamente strumentale dal quale vi propongo la suggestiva Sibylla 


Pino Daniele ( '77 / '82) 

E siamo arrivati alla fine di questo viaggio musicale  che concludo con Pino Daniele  , imprescindibile . 

A Pino ho dedicato gia' un paio di articoli , uno al disco " Scio' Live " del 1984   un altro dedicato alla sua produzione degli anni dall'84 al '91 . 

Nell'ambito di questo articolo invece mi concentro su quella che per me ( ma per tantissimi )  e' stata la sua produzione piu' bella , carica di emozioni , quella che lo ha reso mito. 

Visto che di Pino ho gia' abbondatemente parlato , spendo poche parole giusto per spiegare come mai le playlist che propongo negli articoli sono sempre in forma di classifica.  

L'esigenza di selezionare un numero preciso di brani nasceva dallo spazio a disposizione sui CD vergini  che utilizzavo per masterizzare la musica da mettere in macchina.  

Nel tempo ho mantenuto questa abitudine per le playlist delle piattaforme digitali  così da avere sempre la mia musica preferita a disposizione e ben catalogata sui vari dispositivi. 

E proprio da un CD che avevo fatto nel 1998  con il computer che mi avevano regalato  per i 20 anni ( rigorosamente con il masterizzatore che  avevo richiesto con la scusa che mi serviva per i file dell'università) vi propongo " para para" la playlist con la  tracklist che avevo composto all'epoca  e che appunto avevo intitolato " Pino '77/'82  Le Mie  Imprescindibili  


Avrete certamente notato l'assenza nella playlist di Napule E'  , inno di quella generazione di napoletani  e delle successive 

Non e' stata una dimenticanza . L'ho tenuta fuori per proporvela nella versione che mi e' piu' cara , quella tratta dall'album live del 1993 " E sona mo"  registrato durante la serata tenutasi il 22 maggio '93  a Cava Dei Terreni e alla quale ho assistito avendo ricevuto i biglietti come regalo per i miei 15 anni che avrei festeggiato  pochi giorni dopo.


Alla prossima 

GP.A





  


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