Il Teatro di ANNIBALE RUCCELLO



Bentrovati . 

Approfitto di questa "oasi dell'arte"  per ricordare un grandissimo drammaturgo napoletano , scomparso purtroppo prematuramente lasciandoci pochissime opere ma che trovo siano di grandissimo spessore : Annibale Ruccello. 



Ai piu' , soprattutto se non campani , il nome non dira' tantissimo , ma se amate il teatro vale la pena recuperare i suoi lavori che comunque nel corso degli anni hanno trovato spazio nei cartelloni dei teatri in tutta Italia  in particolare negli anni 2000s  quando c'e' stato un recupero della sua produzione da parte di alcune compagnie teatrali . 

Il contesto anni '70 e '80. 

Prima di addentrarmi nella teatrografia di Ruccello , reputo opportuno contestualizzare la realta' napoletana artistica e sociale in cui l'autore e' cresciuto e si e' formato . 

Gli anni '70 in generale sono stati la miccia per i cambiamenti sociali che poi esplosero negli anni '80 , quasi uno spartiacque tra un 'epoca e un'altra .

Dal punto di vista politico furono evidenti gli effetti del '68 che portarono ad una maggiore coscienza e partecipazione dei giovani e della popolazione alla vita politica del paese . 

Mutano anche i costumi , il senso della morale pubblica. C'e' una vita sessuale piu' libera nella pratica  ma anche nel linguaggio dei mass media e dell'arte in generale che prova a smettere di considerare  l'argomento  un tabu'  e inizia a parlarne , a scriverne , a cantarne i versi piu' erotici e a rappresentarlo visivamente non solo in prodotti dedicati.

Anche l'arte dunque nelle sue varie forme  in quegli anni respirava gli effetti della sempre piu' crescente voglia di contaminazione , di sperimentazione , di svecchiamento, di liberta'. 

A Napoli 

Se questo era il contesto generale , a Napoli , piu' che voglia,  era proprio "fame" di riscatto e novita' quella che sprono' i giovani artisti di quella generazione a dare il meglio di se', con determinazione , fatica , e pure una bella dose di   rabbia. 

 Sara' stato che in una realta' problematica come quella di Napoli, a causa della malavita ma anche della politica locale e nazionale ,era piu'difficile ,per chi voleva percorrere altre strade , riuscire ad affermarsi . 

L'obiettivo principale degli artisti nati in questo periodo andava al di la' della ricerca del successo fine a se' stesso . C' era piuttosto l'esigenza di  smarcarsi dall'immagine stereotipata di Napoli e dei napoletani da parte del resto d'Italia  che li stigmatizzava  o col mandolino a mangiare "a pizza ca pummarola ncoppa"  o con una pistola impegnati a scippare una vecchietta mentre sono in tre sul motorino senza casco . 

Ma c'e' di piu' , perche' essendo comunque innamorati della loro Napoli e legati alle loro radici , si impegnarono  per dare un grande contributo al cambiamento dell'immagine della citta' , e a spronare i concittadini a non essere succubi delle circostanze ma ad essere parte attiva nel denunciare , primo fondamentale passo per  contrastare  il marciume che rovinava la loro casa.


Neapolitan Power  

Data questa premessa , intorno alla meta' degli anni '70 , questo fermento sociale  creativo  e artistico comincio' a dare i propri frutti  in vari campi . 

Si sviluppa in questi anni il Neapolitan Power , un movimento musicale e culturale che si protarra' fino alla fine degli anni '80 (e se vogliamo allargare, anche ai '90 con realta' come i 99 posse e gli Almamegretta)  e in cui vanno inseriti numerosi artisti . 

Per le cause che ne hanno portato alla nascita e allo sviluppo e per gli effetti che ne sono scaturiti , non trovo sia sbagliato paragonare , seppur con le dovute differenze ,questo movimento a quello del tropicalismo brasiliano  di cui perlero' in un prossimo articolo dedicato a Caetano Veloso che ne fu uno dei massimi esponenti . 

In Musica 



Uno dei primi esempi di Neapolitan Power  per quanto riguarda il campo musicale e' dato dal gruppo dei "Napoli Centrale " rock band formata da James Senese  e Franco Del Prete , 2 cazzutissimi musicisti  provenienti entrambi dalla precedente esperienza con il gruppo degli Showman, e nella quale milito' Pino Daniele prima di iniziare la carriera solista  , all'inizio della quale si attorniera' di altri grandi musicisti napoletani come Rino Zurzolo , Joe Amoruso , Tullio De Piscopo e Tony Esposito  . 

 E poi negli anni '80  l talentuosi  Enzo Avitabile e Teresa De Sio che seppero rinnovare nel linguaggio e nei suoni, ricchi di contaminazioni ,  il concetto di musica napoletana . 



L'intelligenza pero' di questi artisti secondo me fu quella di ricercare il nuovo senza avere un atteggiamento snob verso la tradizione , ma anzi trattandola con rispetto e tenendola comunque come base su cui poi lavorare per arricchirla . 

D'altronde per noi napoletani le radici sono difficili da sradicare e non e' un caso che questa ondata di novita' non scalfi' per nulla il successo  di artisti che invece portarono avanti la tradizione come Massimo Ranieri , o la Nuova Compagnia di Canto Popolare e i Musicanova di Eugenio Bennato  che si occuparono del recupero della musica popolare antica a partire dal '600.   Contemporaneamente viveva anni di grande successo anche il genere della "sceneggiata" di cui in quel periodo Mario Merola era uno dei maggiori rappresentanti .

Al cinema 

Esordi' sul finire del decennio il regista Salvatore Piscicelli con il film "Immacolata e Concetta , l'altra gelosia " drammatica storia lesbo a tinte forti che lancia anche la carriera dell'attrice Ida Di Benedetto  che con Lina Sastri e Giuliana De Sio rappresento' la nuova generazione di attrici campane . 

Nel 1982 , dopo il successo ottenuto in tv con Lello Arena e Enzo De Caro nel gruppo "La Smorfia" , esordisce sul grande schermo  con "Ricomincio Da Tre" Massimo Troisi  che con il suddetto film e il successivo "Scusate Il Ritardo " otterra' grande successo .  (Di Troisi parlero' approfonditamente in un prossimo articolo  a lui dedicato ) 



Il teatro 

Nell'ambito teatrale ,  la classicita' era rappresentata da Eduardo De Filippo , allora ancora attivo con i suoi spettacoli . Successivamente , dopo il  suo ritiro sara' il figlio Luca a portare avanti la tradizione paterna , cosi' come Luigi ,figlio di Peppino De Filippo si occupera' di tramandare le opere del padre .  

Sempre nell'ambito della tradizione , riscuoteranno molto successo tra i '70 e gli '80  Peppe E Concetta Barra  impegnati nelle opere di Roberto De Simone la piu' famosa delle quali e' la mitica "La Gatta Cenerentola" nonche' la rilettura de "La Cantata Dei Pastori" . 



E ancora Luisa Conte e Nino Taranto che nel 1971  presero  in gestione il teatro Sannazzaro , da anni divenuto un cinema equivoco , e lo riportarono agli antichi fasti rendendolo un punto di riferimento per il pubblico e per numerosi artisti della scena teatrale napoletana .

Tra le nascenti figure artistiche iniziarono ad avere molto successo autori nuovi come Tato Russo negli anni '70  e poi Enzo Moscato ( di cui vi consiglio vivamente il recupero dell'opera "Rasoi")  nel decennio successivo 



Figura importante e' anche quella di Mario Martone ,attivo anche in campo cinematrografico ,  che  nella seconda meta' degli anni '80 con Toni Servillo fondera' la compagnia teatrale "Teatri Uniti"  in cui ha militato in ann seguenti anche il futuro premio oscar Paolo Sorrentino .


Annibale Ruccello 

Esattamente in questo contesto sociale e artistico  si inserisce Annibale Ruccello.  

Il suo percorso inizia verso la fine degli anni '70 , quando fonda la compagnia " Il Carro"  e inizia a rappresentare i  primi spettacoli .

Dal punto di vista stilistico , evidenti sono le influenze dei suoi illustri predecessori  come Eduardo De Filippo  e ancor di piu' il gia' citato Roberto De Simone e Raffaele Viviani.

Dopo la laurea in filosofia conseguita presentando una tesi di antropologia culturale incentrata su "La Cantata Dei Pastori " di Andrea Perrucci , oggetto della suddetta rivisitazione del '76 a opera di De Simone , entrera' a far parte del gruppo di ricerca sulla tradizione popolare campana  facente capo a quest' ultimo . 

E dall'esperienza teatrale di De Simone ,Ruccello riprende molti elementi che inserira' nelle sue opere ma in una forma nuova con un linguaggio piu' diretto e reale e pochi filtri nella descrizione delle storie , dei personaggi , dei sentimenti , anche quelli piu' meschini , sottolineandone l'aspetto drammatico anziche' quello grottesco che invece era al centro delle opere del suo mentore. 

Temi ricorrenti nelle sue opere sono innanzitutto la solitudine che pervade i protagonisti delle storie che narra e che e' la causa principale di tutti i comportamenti e delle scelte anche sbagliate che questi faranno  pur di lenire la sofferenza che la condizione di emarginazione in cui vivono porta loro.

E non a caso uso il termine emarginazione visto che la natura dei personaggi su cui si concentra l'attenzione dell'autore appartengono a quelle categorie di persone che fanno fatica ad inserirsi nel contesto sociale data la loro "diversita'" (che questa fosse  dal punto di vista dell'identita' sessuale  o della classe sociale di appartenenza ) e che sono perennemente oggetto di discriminazione . 

Chiara dunque e' anche la presa di posizione contro l'ipocrisia dei tempi ,  la disumanita' , la mancanza di solidarieta' tra le persone .

Non ci sono invece riferimenti  netti alla politica , anche se ad un attento spettatore o lettore dei suoi scritti non sfuggiranno accenni a temi come la corruzione  delle istituzioni e la mancanza di empatia della classe politica verso il popolo che dovrebbe rappresentare e tutelare .

Frequenti e piu' espliciti sono invece i riferimenti all'aspetto religioso , sottolineandone anche in questo caso le ipocrisie e soffermandosi in maniera accurata sulla responsabilita' che la religione ha  nel rendere difficile il processo di evoluzione culturale , e di quanto nefasti possano essere i condizionamenti sociali che essa porta. 

Sei sono in tutto i lavori che ci ha lasciato prima di morire il 12 settembre del 1986  in un incidente stradale che coinvolse anche Stefano Tosi , promettente attore  che insieme alla sua allora compagna, l'attrice Cristina Donadio( recentemente investita dal successo, ottenuto grazie al ruolo di "Scianel " nella fiction "Gomorra) , aveva contribuito alla nascita della cooperativa "Teatro Nuovo - Il Carro" nata nel 1982 dal sodalizio tra la vecchia compagnia di Ruccello e il Teatro Nuovo di Napoli. 



Il Teatro Nuovo .

 Antico teatro napoletano sito ai Quartieri Spagnoli , Il Teatro Nuovo  fu la "casa artistica"  di Raffaele Viviani negli anni '20 e '30 e transitarono da li ' ,all'inizio della loro carriera, anche i 3 fratelli De Filippo  e gli altri eredi di Scarpetta .

In disuso da anni , si deve proprio a Ruccello l'inizio della sua rinascita . Negli anni successivi grazie al lavoro di Igina Di Napoli , e' poi diventato il punto di riferimento del teatro sperimentale napoletano e non .

 Tra i piu' importanti drammaturghi che hanno legato la loro immagine al teatro nuovo cito Leo de Berardinis uno dei maggiori rappresentanti dell'avanguardia teatrale italiana  che ebbi la fortuna di vedere nella rappresentazione del suo spettacolo " Ha da passa' 'a nuttata dall'opera di Eduardo De Filippo"  in cui costruisce uno spettacolo nuovo basato sull'opera dell'illustre drammaturgo   che qui viene analizzata , smantellata , apprezzata e criticata  sempre comunque con il massimo rispetto. 



Cito per completezza anche il teatro "Galleria Toledo " altro luogo storico del teatro napoletano d'avanguardia inaugurato all'inizio degli anni '90. 


Le opere di Ruccello. 

Vi segnalo intanto il volume "Annibale Ruccello - Teatro" edito da Ubulibri che raccoglie tutti gli scritti dell'autore .  




"Le Cinque Rose Di Jennifer" - 1980 

Protagonista del suo primo dramma e' Jennifer , un travestito che ha intrapreso una relazione con un uomo , Franco, del quale aspetta con ansia una telefonata 

Jennifer vive in un monolocale in un quartiere napoletano diventato una sorta di "ghetto" in cui vivevano quelli che all'epoca a Napoli erano chiamati genericamente "'e femminielli" , la maggior parte dei quali era dedita  alla prostituzione . 

Bisogna anche considerare che siamo nel 1980 , pertanto se ancora oggi si riscontrano delle difficolta' nell'accettazione  delle coppie omosessuali , all'epoca non c'era nemmeno l'idea che potessero esistere , pertanto Jennifer si strugge dietro il sogno di una storia d'amore che sa gia' non potra' mai realizzarsi . 

Ma Jennifer ha un animo romantico e a volte si ha l'impressione che le basti anche solo l'illusione , piuttosto che il nulla che le toccherebbe come alternativa . 

Per un guasto alla rete telefonica , Jennifer continua a ricevere durante la giornata numerose telefonate dirette ad altri abitanti del quartiere , tra cui quelle indirizzate a Anna , una sua amica , anche lei travestito che entrera' in scena offrendo allo spettatore un'altra sfumatura della sofferenza che la solitudine e l'emarginazione arrecano . 

Protagonista in scena e' anche la radio , in sottofondo per tutta la durata dello spettacolo con brani celebri delle icone gay dell'epoca ,e  Jennifer stessa telefonera' alla trasmissione che sta andando in onda per dedicare al suo Franco "Se Perdo Te " di Patty Pravo . 

E dalla radio si diffonde la notizia di un serial killer che sta mietendo vittime tra i travestiti . 

Si fa sera , Franco non ha chiamato ,continuano le telefonate destinate ai vicini , e si fanno piu' frequenti anche alcuni scherzi telefonici da parte di uno scocciatore che l'ha presa di mira . 

Va via la luce , Jennifer e' esausta , in preda ad una crisi di panico , afferra le cinque rose che sono in un vaso sul tavolo e ... 

Il sipario cala mentre si sente il telefono che squilla a vuoto. 


La prima rappresentazione vide lo stesso Ruccello nei panni di Jennifer , mentre nel 1989 fu realizzata una trasposizione cinematografica ad opera di Tomaso Sherman con protagonista Francesco Silvestri .  Negli anni 2000s   notevole fu la rappresentazione che vide  protagonista Gennaro Cannavacciulo .




"Week End " - 1983 

E' sabato pomeriggio quando la professoressa Ida , meridionale trasferitasi a Roma , interrompe la lezione che sta facendo con Marco , uno studente piuttosto goffo e con poca attitudine allo studio , per l'arrivo del tecnico che deve riparare la caldaia . 

Lo studente  si era messo a spiare dalla finestra perche' aveva nascosto un topo di gomma sotto la sedia dell'insegnate e voleva godersi lo spavento che le avrebbe fatto prendere . 

Lo spettacolo che gli si e' presentato davanti fu tutt'altro , visto che  ha assistito al torbido e appassionato rapporto consumatosi tra la professoressa e il tecnico , un ragazzo di nome Narciso . 

Marco non sapeva che la professoressa in realta' lo aveva visto  dietro i vetri della finestra , e quando il lunedi il ragazzo torna da lei per fare lezione , Ida prima lo fa confessare e poi ha un rapporto sessuale anche con lui . 

Ma Marco ,anche se la sua eta' non e' menzionata , si suppone sia  minorenne , supposizione avvalorata dal crollo nervoso che Ida ha nel momento in cui riceve la telefonata della madre del ragazzo . 

Sopraffatta piu' dalla paura di essere scoperta che dal senso di colpa, perde la  lucidita' e commette ... o crede di commettere  un follia . 

Allestimenti

Il primo allestimento dell'opera  fu realizzato nel 1983 e vide protagonista l'attrice Barbara Valmorin , gia' in compagnia con Eduardo De Filippo e poi dagli anni '70 impegnata in un lungo sodalizio artistico con Luca Ronconi .

 In tempi piu' recenti , particolarmente positivi sono stati i riscontri da parte del pubblico e della critica rispetto all'allestimento del 2013 con protagonista la talentuosa  Margherita Di Rauso. 




"Notturno Di Donna Con Ospiti" - 1983  

Atmosfera sospesa tra realta' e immaginazione ,  o meglio allucinazione ( parola che trovo piu' adatta al contesto ) e' quella che si respira in "Notturno Di Donna Con Ospiti " , a mio gusto l'opera migliore di Ruccello. 

C'e' tutto in questo spettacolo ! 

C'e' il dramma della protagonista , Adriana , una donna imprigionata nella routine del suo matrimonio con Michele , un uomo rude  poco romantico , piuttosto maschilista e insensibile nei confronti della moglie .  Hanno due figli e sono in attesa del terzo  e vivono in un paesino della periferia napoletana che non offre praticamente nulla .

La vita di Adriana , alla quale il marito ha imposto di fare la casalinga , passa in casa con l'unico svago costituito dalle sue amate telenovelas che guarda sognando di vivere le avventure delle varie protagoniste . 

C'e' l'aspetto della commedia  che si esplica soprattutto nel linguaggio utilizzato   e in alcuni momenti dello spettacolo  in particolare  riferiti al personaggio della madre di Adriana , in primo luogo per la scelta di farlo interpretare ad un  uomo , e poi per il modo in cui rappresenta una metafora della societa' intrisa di ipocrisia e perbenismo.

Ruccello nascondendosi dietro un linguaggio colorito che fa sorridere lo spettatore ,critica in realta' aspramente  questo stato di cose , e ,come accaduto nelle precendenti opere , lancia un chiaro " j' accuse  "  verso i condizionamenti sociali che una certa mentalita' retrograda impone , e che quasi sempre rendono infelici chi fa fatica ad omologarsi ad una condizione di vita imposta e non voluta.

Una sera d'estate  , ritrovandosi di nuovo sola visto che il marito era a lavoro e i figli dormivano ,  Adriana come al solito si mette a guardare la tv , quand'ecco che  irrompe nella sua casa una donna in fuga da un'aggressione , che poi si viene a scoprire essere una vecchia compagna di classe della protagonista ,Rosanna.

Per Adriana , pur frastornata dall'accaduto , e' un'occasione per passare finalmente una serata diversa , per cui abbozzera', pur di avere compagnia , anche di fronte al poco tatto e al cinismo mostrato dalla sua amica ,che non perde occasione per metterla a disagio con le sue battute e frecciatine . 

La serata e' piena di sorprese  visto che arrivera' anche Arturo , marito tradito di Rosanna che fara' ad Adriana una corte piuttosto esplicita , al limite della molestia . E poi  Michele , il marito della protagonista di ritorno dal suo turno di lavoro , e infine Sandro ,  ex fidanzato di Adriana e da poco uscito di galera . 

Ma l'ospite piu' importante di questo notturno di donna  e' la madre di Adriana  , la signora Imparato , una donna dura , severa  , molto religiosa se non addirittura bigotta , che ha sempre avuto un rapporto conflittuale con la figlia , da lei considerata "na mezza scema" , come lei stessa dichiara piu' di una volta in scena , e alla quale ha reso la vita impossibile . 

Nei serrati dialoghi /litigio con la madre viene fuori tutto il passato di Adriana , il suo fortissimo legame con il padre , succube anche lui del carattere della moglie , il dolore per la sua perdita . 

E ancora la rabbia inespressa nei confronti di quella madre che la costrinse ad abortire quando rimase incinta  a 16 anni di un ragazzo che Adriana amava moltissimo , ma che secondo la madre  non era degno di lei perche' di bassa estrazione sociale . 

 Inoltre  lei cosi devota e religiosa non avrebbe mai permesso che la figlia mettesse al mondo un figlio fuori dal matrimonio  preoccupata di quello che avrebbe detto la gente . 

"Nun me faccio mettere o' scuorn 'nfaccia  pe causa e 'na figlia zoccola " dira' durante il  suo monologo.

Adriana e' travolta ormai da questo vortice di emozioni scaturite dai ricordi , dai rimpianti , dai rimorsi e il rendersi conto di quanto sia stata e sia  infelice la sua esistenza la sconvolge a tal punto che inizia a correre per la casa in preda ad una crisi di nervi . 

Sparisce dalla scena per un minuto , lasciandola vuota , silente.  Vi fa ritorno  vestita con il suo abito da sposa tutto macchiato di sangue e con un coltellaccio da cucina in mano  mentre corre su un triciclo giocattolo dei figli ridendo istericamente .

E cala il sipario lasciando che lo spettatore si domandi se quello che ha visto, soprattutto in riferimento al finale ,  e' accaduto realmente o se e' stato tutto  frutto delle allucinazioni di Adriana .

Agli elementi di dramma e commedia che ho citato prima , aggiungo dunque   a completare gli ingredienti che rendono completa l'opera ,  queste tinte da thriller psicologico quasi alla Kubrick di "Shining"  che vengono fuori soprattutto nella parte finale ( mi perdonerete questo forse azzardato accostamento ).

Allestimenti . 

Dopo un primo allestimento datato 1983  passeranno un po' di anni prima che l'opera sia riproposta .  

Sara' il regista Enrico Maria  La Manna nel 1996 a riproporre lo spettacolo scegliendo come protagonista una straordinaria Giuliana De Sio , qui in una delle sue migliori prove di attrice , mentre per il  ruolo della madre di Adriana la scelta cadde su Rino Marcelli , bravissimo attore di teatro napoletano che nel suo lunghissimo curriculum vanta  le collaborazioni con Roberto De Simone , Peppino e Luigi De Filippo . 




"Ferdinando " - 1985 

Il lavoro piu' acclamato e conosciuto di Annibale Ruccello e'  "Ferdinado " del 1985  . 

Si tratta di una commedia in constume ambientata nel napoletano , a ridosso della caduta del regno delle due Sicilie e dell'avvenuta unita' d' Italia . 

Protagonista e' Donna Clotilde , baronessa borbonica in decadenza come tutta la categoria . Una donna incattivita dalla sua malattia e perennemente di cattivo umore . Non ha mai accettato l'unita' d'Italia e rifiuta categoricamente l'italiano come lingua , esprimendosi unicamente in napoletano.

Ha scelto di isolarsi  e le uniche persone con cui si relaziona sono innanzitutto Gesualda , una sua cugina povera che praticamente le fa da cameriera ed infermiera e nei confronti della quale Clotilde e' spietata , trovando in lei la valvola di sfogo di tutte le sue frustrazioni  approfittandosi del fatto che la cugina non ha alternative valide alla vita che e' costretta a fare li' con lei , in quanto indigente e ,vista anche la scarsa prestanza fisica , con pochissime se non nulle possibilita' di uscire dallo status di zitella .

Con loro si relaziona spesso "Don Catello" , parroco del paese , personaggio ambiguo , doppiogiochista , che da un lato cerca di tenersi buoni i borboni , dall'altro cerca  accordi con la nuova classe politica , pronto comunque a salire " sul carro del vincitore" .

La noia e la routine vengono sconvolte dall'arrivo di Ferdinando , un giovane dotato di una bellezza ammaliante e una dolcezza che intenerisce e che bussa alle porte della villa di Clotilde presentandosi come un suo nipote . 

Il fascino di Ferdinando e i suoi modi sinuosi  non lasciano indifferenti ne' Clotilde , ne' Gesualda  ed entrambe intraprenderanno  con lui una torbida relazione.  

Questo ovviamente  acuisce le gelosie e i contrasti tra le due donne , alle quali si aggiunge anche Don Catello , che pure non si e' lasciato sfuggire l'occasione di "assaggiare le carni fresche del bel giovine" nella sacrestia della sua chiesa ,  venendo tra l'altro scoperto dalla stessa Gesualda .

Non c'e' in quest'opera  nessun personaggio che possa definirsi positivo . Sono tutti antieroi , vittime di se stessi ,delle loro nefandezze e della loro perfidia . Mediocri e subdoli . E il peggiore si rivelera' in realta' proprio quello che appariva piu' innocuo , Ferdinando di cui solo nel finale verranno svelati  alcuni importanti segreti. 

Non bisogna ovviamente soffermarsi sull'ambientazione storica dell'opera  nell'analizzarla . Chiara infatti appare l'intenzione di Ruccello di utilizzare il contesto temporale come metafora che contrappone il vecchio  e il nuovo  accentuandone gli aspetti negativi dell'uno e dell'altro .  

Da una parte critica l'arroccamento delle vecchie generazioni a modelli obsoleti culturalmente e socialmente parlando , dall'altro condanna la spregiudicatezza  della nuova generazione che non ha minimanente in considerazione l'importanza che le radici e la tradizione hanno per un equilibrato processo evolutivo snobbandole senza rispetto. 


Allestimenti .

L'opera nacque gia' con l'idea di affidare la parte di Donna Clotilde a quell'immensa attrice che e' Isa Danieli . 



Gia' presente nella compagnia di Eduardo De Filippo con cui recito' anche nella trasposizione televisiva de "Gli Esami non finiscono mai " , nonche' presenza fissa al cinema nei film di Lina Wertmuller ,  Isa Danieli  accolse con entusiasmo l'invito dell'autore e ragalo' nell'85 un'interpretazione straordinaria , insieme allo stesso Ruccello nei panni di Don Catello e a Luisa Amatucci ( oggi Silvia nella soap "Un Posto Al Sole) nel ruolo di Gesualda  .  Negli anni successivi , anche dopo la morte di Ruccello  la Danieli ha ripreso piu' volte lo spettacolo sempre con grande successo di pubblico e critica .

Qui il link per vedere l'intero spettacolo nell'edizione di fine anni '90 realizzata per la tv con protagonista sempre Isa Danieli . 

Isa Danieli in "FERDINANDO" di A. Ruccello (tutto lo spettacolo) - YouTube


"Anna Cappelli"  ( 1986) 

A chiudere la purtroppo  breve teatrografia di Ruccello ci sono 2 monologhi .

Il primo , Anna Cappelli ci narra la storia di Anna , segretaria di un affermato professionista con il quale intraprende una relazione , convinta che questi la portera' all'altare prima o poi . 

In realta' le cose non andranno cosi' , anzi sta per essere lasciata , ma Anna  trovera' il modo di far si che il suo amato rimanga per sempre dentro di lei ... 

A teatro e' stato oggetto di vari allestimenti  ed  in particolare vi cito quello a cui ho assistito in prima persona ,  ossia la versione inserita nello spettacolo " Parlano Da Sole" di Anna Marchesini , attrice da me amatissima e alla quale prossimamente dedichero' un articolo e di cui sono riuscito a trovare , seppur divisi , i video .

( 1/6) 

ANNA MARCHESINI - Anna Cappelli (1/6) - YouTube

( 2/6 ) 

ANNA MARCHESINI - Anna Cappelli (2/6) - YouTube

( 3/6 ) 

ANNA MARCHESINI - Anna Cappelli (3/6) - YouTube

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ANNA MARCHESINI - Anna Cappelli (4/6) - YouTube

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ANNA MARCHESINI - Anna Cappelli (5/6) - YouTube

(6/6) 

ANNA MARCHESINI - Anna Cappelli (6/6) - YouTube



Mamme , Piccole Tragedie Minimali ( 1986) 


Il secondo , " Mamme , piccole tragedie minimali" , spettacolo composto in realta' da quattro monologhi interprati da un unico attore , riprende il tema gia' affrontato in Notturno di Donna,  opera da cui e' tratto anche uno dei monologhi presentati , ossia la figura della madre e il rapporto con le figlie dove l'odio e l'amore camminano a braccetto .

Si cela dietro questo stratagemma narrativo , il solito contrasto tra la vecchia e la nuova generazione , in questo caso sottolineandone le differenze nell'ambito dell'universo femminile , analizzando anche quanto sia difficile per le nuove generazioni emanciparsi dal retaggio culturale delle loro madri e ambire a un ruolo sociale diverso da quello di queste ultime . 

Allestimenti 

Ottima interprete di un allestimento dello spettacolo nella stagione teatrale  2005/2006 fu Marina Confalone , attirce gia' presente nella compagnia di Eduardo De Filippo dalla seconda meta' degli anni '70 e poi nel decennio successivo  protagonista dei due film di Luciano De Crescenzo incentrati sulla figura del professor Bellavista . Imperdibile il suo ruolo in "Parenti Serpenti " , film di Monicelli del '93 . 




Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima . 


GPA



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